Nel corso della mia esperienza professionale ho riscontrato che l’animazione nelle strutture residenziali per persone anziane risulta essere una delle attività fondamentali per la promozione del benessere soggettivo: fornisce le occasioni per rimettersi in gioco, riscoprire un nuovo sé e sentirsi ancora utile. Affinché l’attività risulti valida è necessario individuare un obiettivo personale da raggiungere per ciascun individuo coinvolto, è questo infatti che fa la differenza tra un programma di animazione e la mera attività di passatempo.
La persona anziana appena entra in casa di riposo si trova a fare i conti con una nuova immagine di sé: non è più attivo a livello lavorativo, a volte è affetto da patologie invalidanti che lo rendono non autosufficiente. Ciò può far insorgere sentimenti di smarrimento, delusione e persino depressione con conseguente ritiro sociale; tali vissuti influiscono negativamente sulla qualità di vita percepita con conseguenze molto gravi sul benessere fisico.
Attraverso l’attività di animazione vengono scanditi i tempi della giornata e della settimana, incoraggiato lo spirito di gruppo e la conoscenza del gruppo stesso, è uno stimolo per la socializzazione e serve a tenere alta l’attenzione, in più allena la memoria a lungo termine e a breve termine.
Tra le attività che ho proposto al mio gruppo di lavoro vi sono il laboratorio di cucina, il laboratorio di belle arti e i giochi di società.
Mediante queste attività ho imparato a conoscere il gruppo: c’è chi predilige le attività culinarie, chi quelle artistiche e chi quelle puramente ludiche, c’è poi chi riesce a collaborare con il gruppo, chi preferisce lavorare da solo e chi tende ad avere atteggiamenti di prevaricazione. La preferenza manifestata e l’atteggiamento emerso danno informazioni sulla personalità e sulle abitudini dell’ospite e ciò torna utile per individuare un obiettivo personalizzato e nella stesura del programma di assistenziale individuale (PAI).
Proporre il calendario di attività pianificate con scadenza regolare dà loro la possibilità di mantenere un buon orientamento temporale nel corso della settimana e di avere sempre un obiettivo futuro. Gli addetti ai lavori sanno bene quanto sia importante avere un riferimento al futuro soprattutto per le persone della terza e quarta età.
Un ulteriore beneficio derivante dal rispettare una scadenza ben precisa è dato dal fatto che si ha la possibilità di osservare i miglioramenti intervenuti nelle abilità motorie, cognitive e relazionali e rende più realistico il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
In fine nei casi in cui la comunicazione risulti compromessa, ad esempio nei casi di demenza, l’animatore ha il compito di stimolare le capacità relazionali e le abilità residue. È importante sostenere e aiutare senza mai sostituirsi alla persona in quanto risulta essere più importante e produttivo il percorso dell’effettivo risultato raggiunto.
Dott.ssa Giulia Perretti